La ricerca archeologica sostiene la tradizione leggendaria

Secondo la leggenda, il monastero di San Giovanni a Müstair fu fondato da Carlo Magno. Dopo la sua incoronazione a re dei Longobardi, egli attraversò il Passo dell’Umbrail tra Bormio e Santa Maria, fu colto da una tempesta di neve, ne uscì illeso e fece voto di fondare un monastero. Le ricerche archeologiche confermano il nucleo della leggenda: i legni da costruzione nelle mura originarie della chiesa furono abbattuti nell’anno 775, un anno dopo l’incoronazione di Carlo Magno a re dei Longobardi.

Müstair come base strategica e centro spirituale

Müstair rappresentava un punto d’appoggio importante per la politica espansionistica del sovrano franco. Tuttavia, Carlo Magno non fondò il monastero solo per motivi strategici, ma anche per promuovere l’arte, la cultura e la vita religiosa nel suo impero.

Il monastero di San Giovanni fu un centro di fede e un modello di vita monastica secondo la Regola di San Benedetto. Inoltre, offriva ospitalità ai viaggiatori diretti in Valtellina, in Tirolo e in Engadina. Il monastero fungeva anche da seconda residenza alpina per il vescovo di Coira e da centro amministrativo del suo potere temporale.

Da oltre 1250 anni, le mura del monastero respirano lo spirito benedettino

Secondo un manoscritto di San Gallo, intorno alla metà del IX secolo il monastero contava 45 monaci. Tuttavia, presto la comunità si ridusse e, verso la metà del XII secolo, le monache sostituirono i monaci. Questi ultimi si sarebbero forse trasferiti nel vicino monastero di Marienberg, in Val Venosta (Alto Adige). Da allora, il monastero di Müstair è abitato da monache benedettine. Il motto benedettino “ora et labora et lege” viene vissuto quotidianamente da oltre 1250 anni nel monastero di San Giovanni


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Kloster St. Johann in Müstair - UNESCO-Weltkulturerbe