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Kloster St. Johann Müstair Kloster St. Johann Müstair

ora et labora et lege

Preghiera, lavoro, lettura

Nulla si anteponga all'Opera di Dio (RB 43,3)

Spesso il contenuto della tradizione benedettina viene riassunto con la formula „ora et labora“ (prega e lavora). Questa formula è originaria del tardo medioevo e nella sua completezza si legge “ora et labora et lege” (prega e lavora e leggi). Questi tre verbi rappresentano la sintesi della tradizione benedettina.

 

Ora - prega

“All’ora dell’Ufficio divino, appena si sente il segnale, lasciato tutto quello che si ha tra le mani, si accorra con la massima sollecitudine” (RB 43,1).
 

Nella Regola di San Benedetto si dice che non si dovrebbe anteporre nulla alle alle preghiere. In 13 capitoli, San Benedetto descrive l’ordine delle singole ore canoniche in inverno, in estate e la domenica. Specifica esattamente quali Salmi devono essere cantati, lasciando alla superiora un margine di scelta. Per Benedetto è molto importante che i monaci e le suore possano trovare, tramite la lettura e la preghiera, quello che stanno cercando.
 

La “discretio” intesa come giusta misura e dono del discernimento è fondamentale per guidare la comunità conventuale. Nella Regola di San Benedetto la figura della guida è descritta nella maniera seguente: „Seguendo questi e altri esempi di quella discrezione che è la madre di tutte le virtù, disponga ogni cosa in modo da stimolare le generose aspirazioni dei forti, senza scoraggiare i deboli.” (RB 64,19).

Le suore di Müstair s’incontrano cinque volte al giorno per pregare, recitano quotidianamente il rosario e celebrano la messa. La giornata comincia alle 5.30 con la veglia, la prima preghiera del giorno liturgico: “Signore apri le mie labbra, e la mia bocca proclami la tua lode”.

All’alba, alle 7.05 le suore recitano le lodi mattutine in onore del sorgere del sole, simbolo di Cristo, poi celebrano la messa. Alle 11.00, le sorelle si radunano per una preghiera prima di mangiare insieme il pasto di mezzogiorno. Alle 17.00, le benedettine di Müstair si riuniscono per recitare il rosario e, infine, alle 17.30 celebrano i vespri a conclusione della giornata di lavoro. Lodi e vespri sono i cardini su cui si basa una giornata liturgica secondo la Regola di San Benedetto. Alle 19.30, viene recitata la preghiera serale che marca la fine della giornata. La priora benedice le sue sorelle e il “silentium” comincia fino al giorno seguente dopo la messa.

Durante i mesi estivi, le suore benedettine di Müstair celebrano le loro liturgie nel matroneo della chiesa dell’abbazia. I visitatori sono invitati a partecipare alla celebrazione e attraverso la recitazione dei salmi a trovare la quiete interiore.
 

Labora – lavora

Sotto la guida della priora, le sorelle si occupano della conduzione del convento, dei giardini, dell’arte del ricamo, dell’amministrazione e della foresteria.
 

Anche se dietro le mura del monastero c’è sempre più personale laico, è molto importante che lo spirito benedettino sia presente nelle attività lavorative quotidiane.
 

Benedetto divide la giornata in modo che le ore di lavoro non durino mai troppo a lungo, interrompendole con la preghiera, la lettura o la riunione delle sorelle. Questo sistema favorisce la concentrazione.

Lege – leggi

„L’ozio è nemico dell’anima, perciò i monaci devono dedicarsi al lavoro in determinate ore e in altre, pure prestabilite, allo studio della parola di Dio.” (RB 48,1)

San Benedetto determina esattamente quanto tempo deve essere dedicato al lavoro e quanto alla lettura. In questo contesto si parla di “lectio divina” (lettura divina). Ogni singola parola deve sciogliersi in bocca e favorire la meditazione.

Non si tratta di leggere rapidamente un testo come se fosse un articolo di giornale per trarne le notizie più importanti di politica, economia o sport. Lo scopo è di interiorizzare tramite la lettura il testo spirituale. La lettura spirituale avviene individualmente, ma anche durante i pasti comunì. Le suore mangiano in silenzio e ascoltano una lettrice, incorporando in questo modo nutrimento per il corpo ma anche per lo spirito e l’anima.